
Lorenzino abitava in via De Robertis, davanti alla pineta, una zona quasi signorile. Di solito, lungo tutta la strada, regnava un silenzio felpato, un senso di fresco e pulito, forse per il verde degli aghi.
Quando si avvicinava la sera il viola della pineta, sembrava stendere le braccia e mollemente avvolgere le abitazioni.
[…] Era stata una giornata bellissima, il sole per tante ore aveva indorato il mare e le case di Medusa. La pineta sembrava raccogliere il tepore di tutto quel giorno, conservare per gli uomini, che ne hanno tanto bisogno, la bontà della natura.
(Mario Tobino, Il clandestino, pag. 252 e 261 – Arnoldo Mondadori Editore, 1962)