
Uno de’ più belli, ed ameni punti di vista che sì presentino all’occhio dello spettatore in Firenze è sicuramente quello che gli si offre da quella parte di Città, la quale dal Ponte a S.Trinità si estende sul fiume fino al cosi detto Ponte delle Carra, o alla Carraia.
Il Corso regolare dell’ Arno , e il comodo passaggio che dall’un lato, e dall’altro si ha, non tanto da Mezzodì che da Tramontana, confinato dalle sponde per una banda, e da vaghi suntuosi edifizi per l’altra, risvegliano in chicchesla, quasi direi, l’idea di un vasto parallelogrammico Teatro, che invita alla gioia, e al sollazzo.
Non rade volte perciò all’occasione di pubblica letizia qua si videro superbe illuminazioni, s’intrecciarono danze, si udirono dolci, ed armoniosi concerti: qua nelle ridenti sere d’estate la moltitudine accorre in copia per deliziarsi al fresco, come ne’ dì sereni d’inverno per profittare della mite temperatura dell’aria riscaldata dal sole: e non son passati molti anni che ( qual che ne fosse la cagione ) cessò di farsi la consueta corsa de’ Navicelli, nel dì 25 di Luglio, giorno sacro alla memoria dell’Apostolo S. Jacopo.
Accrescono poi permanente dignità, e vaghezza a questo luogo le fabbriche, e palazzi in bella guisa condottivi da abili artisti: e per rifarci dall’ osservare quegli che sorgono al mezzogiorno , ci si presenta in primo luogo il così detto Casino de’ Nobili, posseduto già dall’antica, oggi estinta famiglia Gianfigliazzi, detta ancora della Torre, unitamente a tutte quell’altre case, le quali si estendono fino alla Chiesa di S. Trinità dalla parte che guarda l’Oriente, e sulla spalla dell’ Arno fino a quel grandioso palazzo di cui parleremo in progresso.
( Francesco Fontani, brano tratto da “Viaggio pittorico della Toscana – Vol. 1” – Firenze per Vincenzo Batelli e Comp., 1827 )


L’ultima foto porta una icona centrale: sapete dirmi di cosa si tratti?
"Mi piace""Mi piace"