Francesco Fontani, Veduta della città di Lucca

il

Viani -23 - Lucca - Le Mura - 2013 06 25 - DSCF0822
Lucca – Le Mura

Quanto è stata sempre riconosciuta per antichissima la Città di Lucca, altrettanto incerta ne è l’origine sua, non meno che la denominazione.
Molte sono le ragioni che ci persuadono per crederla ascritta fra le Città dell’antica Toscana, e la stessa di lei situazione al di qua della Magra, l’essere essa posta sul Serchio, detto anticamente Aesar, che al riferire di Svetonio è voce affatto Etrusca, 1’avere degli avanzi d’antiche Torri del gusto e forma de’ primi popoli dell’ Etruria, ed il trovarvisi dei sicuri monumenti che spettare non possono che a quella nazione, ce ne danno pienissima testimonianza. […]

Certo che nei tempi posteriori fu grandemente diminuito Io stato dei Lucchesi, lo che principalmente avvenne quando i Pisani per le fortunate loro avveuture sul mare fattisi ricchi e potenti intentarono con buon successo delle spesse guerre coi confinanti, e quando col favore degli Imperatori i Vescovi di Luni, i Marchesi Malaspina, e la Contessa Matilde si ingrandirono e divennero temibili: ma le maggiori distrazioni si noteranno con più forte ragione nei sì torbidi tempi degli amari contrasti insorti fra le due potestà per cagione delle Investiture, e nella lacrimevole età delle deplorabili divisioni dei Guelfi e dei Ghibellini.

La Storia Italica è piena degli orrori i più funesti, nè possono senza lagrime rammentarsi quei sì calamitosi tempi contrari affatto ai pubblici e privati interessi, pieni di inimicizie, di odj, di vendette; per lo che Lucca stessa fu costretta a gemere sotto il peso delle crudeltà le più atroci. Divise fra loro non solo le Città, ma le famiglie medesime, e gli individui di queste dominati da spirito di partito, ora Uguccione della Faggiuola signoreggiò i Lucchesi, ora obbedirono essi all’Antelminelli, ora ai Regi di Napoli, e di Boemia, ed ora finalmente a Paolo Guinigi : e ne’ continui suoi cangiamenti pel lungo corso di più di due secoli, oltre i danni, le emigrazioni, le perdite doverono tratto tratto soffrire il maggiore dei mali, il più nocevole alla Società, che è quanto dire l’ Anarchia la più smodata e crudele. Si può con tutta ragione asserire che in tutto il tempo delle fazioni Lucca non parve che respirasse se non quando Castruccio eletto Signore di lei, la governò e l’ingrandì coi molti e spessi trionfi riportati sopra i nemici : morto egli però, essa pure cominciò a venir meno, nè fu più sicura di ciò che le era rimasto del territorio, se non allorché nel 1430. deposto dalla sua tirannia , ed imprigionato Paolo Guinigi, si determinò di vivere in piena libertà in cui si è mantenuta fino presso che a’ primi anni del presente secolo, sotto il governo delle sue Leggi, e la prudenza de’ suoi Magistrati: attualmente però, dopo varie vicende, vive sotto il comando e governo del Monarca dell’ Austria.

Pressoché impossibile dee riputarsi oggi il rintracciare l’antichissimo stato di questa Città, la di lei forma precisa, ed il circondario delle prime sue mura. Essa non poteva certo essere molto vasta, anzi sul fare delle più antiche assai piccola, con strade bene strette, e con case formate per lo più da altissime Torri.  Con l’attenta investigazione se ne ravvisano di quelle che mostrano ancora l’etrusca maniera, benché rinchiuse attualmente dentro le fabbriche più moderne e pareggiate con esse. Dai pochi indizi che rintracciare si possono, sembra che la figura tendesse ad un quasi parallelogrammo, il cui lato da Levante a Ponente fosse circa il doppio di quello che è da Mezzodì a Settentrione. Verso la metà del Secolo XIII si hanno indubitati riscontri che fu fatto un nuovo circondario, ed allora fu che diversi antichissimi borghi rimasero compresi dentro di esso.

Questo ci si rende ancora più facile a rinvenire, rimanendone più scoperte le tracce. Tra la porta a Por S. Pieri , e quella a Por S. Quirici si veggono ancora dei grandiosi avanzi della Cittadella fatta fabbricare dal famoso Castruccio, già chiamata l’Augusta, e corrottamente l’Agosta , che pare fosse in gran parte demolita allorché si pensò dipoi a circondare con l’ultime ben forti mura la Città, siccome oggi si vede.

Queste furono fatte in diversi tempi, e si aumentarono sempre i ripari, e le fortificazioni in proporzione dei pericoli ai quali potevasi andare incontro. Le mura, ed i loro baluardi sono difesi continuamente da valido presidio di truppa ordinaria, sono adornate d’alberi disposti con simmetria, ed il terrapieno o strada coperta d’elle Cortine è cosi ampio e bello, che serve di ameno passeggio in tutti i giorni sì per le Carrozze che pei pedoni. Il di lei stato è assai ristretto per altro, non possedendo che il contado, detto dalle sei miglia, due Vicariati inoltre nella Lunigiana, due nella Versilia, uno nella Val di Riana, e Val di Nievole, e sei nell’antica Carfagnana , ma l’industria degli abitanti e dei coloni lo rende florido, ricco, ed ubertoso.

 

 

( Francesco Fontani, brano tratto da “Viaggio pittorico della Toscana – Vol. 2” – Firenze per Vincenzo Batelli e Comp., 1827 )

Lucca - Le Mura - 2013 06 25 - DSCF0821 a
Lucca – Le Mura
Lucca - A spasso sulle Mura - 2011 - 2
Lucca – Passeggiata sulle Mura
Lucca - A spasso sulle Mura - 2011 - 1
Lucca – Passeggiata sulle Mura

Un commento Aggiungi il tuo

  1. fulvialuna1 ha detto:

    Di questa città mi attirano le mura…prima o poi devo visitarla.

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