
Nella diversità dei pareri adottati dagli Eruditi circa l’antica prima origine di questa Città, volendola alcuni derivata da Pelope anteriormente alla guerra Troiana, pretendendo altri che Etrusca essa fosse, e che posteriormente i Greci le aumentassero ed ampiezza e decoro, noi intenti ad esaminarne gli attuali suoi pregi, non ci daremo la pena di qui bilanciare il peso delle ragioni e delle autorità addotte sì dagli uni come dagli altri, persuasi che per qualunque nuova discussione se ne volesse instituire, non si giungerebbe mai a dare un grado di assoluta certezza all’enunciate opinioni, che tutte sul verisimile, e sul probabile sono appoggiate. […]
Dalle osservazioni che avremo luogo di fare in seguito sopra diverse fabbriche, ed altri monumenti d’ Arte che abbellano notabilmente la Città, potremo con tutta ragione dedurre che i Pisani prima forse d’ogni altro popolo di Toscana, sia per genio di magnificenza, sia per amore del bello, nei secoli di mezzo attesero a rendersi illustri e rinomati in Italia. I principali loro edifizj certamente attestano e la grandiosità del loro pensare , e la ricchezza a cui erano giunti: e fors’ anche il pregio di cui possono vantarsi d’essere stati i primi a formare una scuola di Architettura, e d’opere di scarpello, per vincere la barbarie dei Secoli guasti e corrotti. E quanto all’Architettura sia pure stato Greco d’origine quel Buschetto che nel Secolo XI , al riferire del Vasari
“diè principio al miglioramento dell’Arti del Disegno in Toscana, e che fu gran cosa metter mano a un corpo di Chiesa così fatto, di cinque Navate, e quasi tutto di marmo dentro e fuori”
qual’ è la Cattedrale che ei disegnò e condusse: pure si dee la gloria ai Pisani, che onori e premj accordarono a chi si studiò in mezzo a loro di farla risorgere. […]
( Francesco Fontani, brano tratto da “Viaggio pittorico della Toscana – Vol. 2” – Firenze per Vincenzo Batelli e Comp., 1827 )
