Francesco Fontani, Veduta generale della città di Pisa – 2


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Pisa – Piazza dei Miracoli – La Torre

La si celebre Torre, che serve di Campanile alla Primaziale , e che fissa l’occhio dello spettatore, sì per la sua forma, come per la sua pendenza, inclinando fuori del suo piombo circa sette braccia e mezzo, in notabil maniera.  E quanto alla forma non vi ha dubbio che la struttura di essa, sia per l’esterna ed interna simmetrica sua proporzione,  ed ornato, sia per la ricchezza de’ marmi de’ quali è rivestita universalmente, la rende assai decorosa , e pregiabile : siccome la sua pendenza (che più sembra effetto del caso, che d’una determinata volontà degli Artisti) arreca a tutti maraviglia e sorpresa.

Il Vasari commendando assai cotal’ opera procura di indagare onde sia avvenuto che (nonostante tanta inclinazione) l’edifizio non abbia mai non che minacciata rovina, neppur fatto il minimo pelo; e riducendo il tutto alle tre principali cagioni dell’essere esso stato aiutato assai dai fondamenti

“che hanno fuor della terra un getto di tre braccia, fatto, come si vede, dopo la calata del Campanile per sostentamento di esso”  

e dall’esatta collegazione delle pietre, e dall’esser questo rotondo dentro e fuori, conchiude

“che se fosse stato quadro non sarebbe oggi in piede, perciocché i cantoni delle quadrature l’avrebbono, come spesso si vede avvenire, di maniera spinto in fuori che sarebbe rovinato. E se la Garisenda, torre quadra in Bologna, pende e non rovina, ciò addiviene perchè ella è sottile , non pende tanto, non è aggravata da tanto peso a un gran pezzo, come questo Campanile”.

Il vero si è però che in ambedue le dette fabbriche, la Pisana cioè, e la Bolognese, il centro di gravità cade precisamente sulla base, e la Pisana essendo rotonda ha altresì il vantaggio d’una più stretta connessione nelle Pietre.

Parleremo altrove del Camposanto, edifizio di singolar bellezza e condotto nel XIII Secolo sotto la direzione, e col disegno di Giovanni da Pisa, e ciò potrà somministrare una nuova prova di fatto dell’aumento del gusto per cui si rese celebre in questa Città l’Architettonica sua scuola , che molto lustro acquistò pure mercè i talenti di Niccolò Pisano, e d’altri molti, il nome de’quali è perito, o dimenticato nella successione de’ Tempi.

 

 ( Francesco Fontani, brano tratto da “Viaggio pittorico della Toscana – Vol. 2” – Firenze per Vincenzo Batelli e Comp., 1827 )

 

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Pisa – Piazza dei Miracoli – Torre

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