Francesco Fontani, Siena – Mura e porte


Siena - Panorama - immagine tratta dal libro Siena di A.J.Rusconi, 1907
Siena – Panorama – immagine tratta dal libro Siena di A.J.Rusconi, 1907

Del preciso stato di quelle vecchie mura, e dall’antico loro giro quasi impossibile è oggi il rinvenirne i vestigi, tanti e sì frequenti sono stati i cangiamenti che nel progresso dei tempi ha sofferto la Città; onde sarebbe vano impegno il pretendere di volerlo ora individuare con qualche sicurezza. E’ opinione del Tommasi, e di più altri fra i tanti Storici i quali scrissero delle cose di Siena , che le prime mura non comprendessero se non quel solo Terzo che suol distinguersi col nome di Siena Vecchia, esclusi affatto gli altri due terzi che furono uniti ad esso posteriormente, e che si appellano di S. Martino, e di Camollia.
[…]

Il Tizio, la cui storia rimane per anche inedita nella pubblica Libreria dì Siena, ci assicura che nel 1301 si entrava in Città per 59 Porte , e che circa a settantamila erano i suoi Cittadini.  Non pare certo che (anco avuto riguardo a cotal numero di abitanti, ed alla montuosa natura della Città)  fossero necessari tanti ingressi, (sebbene ancora le piccole aperture delle mura si valutassero allora per Porte) ma il citato Tommasi altresì dopo di aver narrata la sanguinosa strage arrecata ai Fiorentini presso a Monte Aperti vicino all’Arbia nel 1260, racconta, che il Senato di Siena nel successivo anno temendo di qualche sorpresa per parte dei vinti “fece molti ordini per custodia della Città, perciocché ordinò ai quattro di Biccherna, che si risarcissero per tutto le pubbliche mura, ed in esse si murassero molte porte, che non erano necessarle, perciocché 38 allora erano aperte, e conveniva guardarle.”  Di molte di queste intatte è facil cosa il ravvisarne tuttora l’antico loro stato dalle sussistenti vestigia; al presente però solo sette rimangono aperte al comodo dei Cittadini, ed alcune di esse sono commendabili molto pei pregi intrinseci d’arte che le rendono vaghissime, e degne della più attenta osservazione.
[…]

 

 

 ( Francesco Fontani, brano tratto da “Viaggio pittorico della Toscana – Vol. 5” – Firenze per Vincenzo Batelli e Comp., 1827 )

 

 

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