Pisa ha la figura quasi quadrangolare ed è divisa dall’Arno in due parti di cui la più grande e popolosa è sulla destra; l’altra, l’antico quartiere di Cinzica, è tutta una modernissima superficie di larghe strade e villini e palazzette all’inglese con eleganti giardini, sulla sinistra.
Le mura, il cui circuito è di circa 7 chilometri, non hanno più che sei porte : porta a Mare che conduce, come suona il suo nome, alla marina ; porta Fiorentina, presso l’antica fortezza, che schiudesi verso Firenze ; porta alle Piagge ; porta a Lucca ; porta Nuova e porta La Nuova Barriera.
Oltre a ciò s’entra a Pisa in barca per l’Arno.
I tre ponti addimandansi : ponte alla Fortezza, ponte di Mezzo, ponte Solferino a cui vuolsi aggiungere il Ponte in ferro, fra la cittadella e la porta a Mare.
Il ponte di Mezzo o ponte Vecchio era quello dove dal 1261 al 1807 si faceva ogni anno il giuoco del ponte, una vera battaglia più che gara per occuparlo, fra le fazioni delle due parti dell’Arno.
Era uno spettacolo celebre per tutta Toscana; c’intervenivano i granduchi, i Medici prima, poi i Lorenesi, ed è stato la causa di una infinita fioritura poetica popolare.
( Strafforello Gustavo, brano tratto dal libro “La Patria – Geografia dell’Italia – Massa e Carrara, Lucca, Pisa e Livorno” – 1890 )
Una città dalle eclettiche architetture.
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