
La cattedrale è piuttosto opprimente, causa l’eccessiva profusione di marmi, e tutto l’effetto si perde per il cattivo uso dei materiali. Il soffitto è a cassettoni: ampi riquadri azzurri e dorati, simili a quelli di un salone da ballo; le pareti sono di marmo bianco con larghe fasce nere; gli archi sono circolari, ed i capitelli, ognuno diverso dall’altro, tendono verso lo stile corinzio.
Ciascun pilastro è un unico blocco di granito. Più in alto una fila di triplici archetti e tutt’intorno un matroneo aperto. Ogni cosa è dorata, luminosa, appariscente. I peducci di volta alternano il bianco al nero. Le doppie navate abbondano di grandi dipinti di artisti italiani, tutti discreti, ma nessuno eccellente; il tono e il colore sono in genere scadenti.
[…]
La Torre Pendente è molto interessante, e la vista che si gode alla sua sommità è superba: i campi perfetti che si estendono fino a Livorno ed al mare, la Corsica in distanza, montuosa e granitica, gli Appennini in file frastagliate con le loro candide ville luccicanti tra frammenti di nuvole, tratti dell’Arno e del Serchio risplendenti verso Firenze, e, infine, la cattedrale, che, sotto, appare vasta e impressionante.
[…]
( John Ruskin, brano tratto dal libro “Diario italiano, 1840-1841” )


Grazie, Carlo! Nessun può descrivere Italia meglio che Ruskin!
Mi piacePiace a 1 persona