Lorenzo Viani, L’avventura elettorale di Giovanni Pascoli

Volete la prova che molta gente scrive?  Leggete. Volete la prova che poca gente legge? Scrivete. L’eterno dissidio tra coloro che si ostinano a non leggere. Chi se stesso condanna ai lavori forzati deve leggere, scrivere o plasmare, con la midolla del pane mantrugiato, delle statuette, come i galeotti. Se, di primavera, spalancate i finestroni…

Arnaldo Bonaventura, Barga 4 – Il Duomo

Ma osserviamo senz’altro il Duomo. Questo mirabile edifizio, annoverato tra i monumenti nazionali, fu costruito a più riprese, dal secolo XII al sec. XVII, sopra una più antica chiesa. Il Muratori cita, in proposito, una pergamena del 913 in cui è fatta menzione del Duomo di Barga. Esso è in travertino ed ha sul davanti…

Arnaldo Bonaventura, Barga 3

Il Duomo si erge maestoso su di un vasto piazzale, detto l’Arringo, circondato da alte mura, ove in antico si radunava il Consiglio. Veramente incantevole è la veduta che di là si presenta allo sguardo : in basso il largo e verdeggiante piano di Barga: all’intorno innumerevoli e vaghi paeselli: in fondo le Alpi Apuane,…

Arnaldo Bonaventura, Barga 2 – Le Porte

  Meritano di essere specialmente ricordate le tre porte di Barga. Quella principale, che serve d’ingresso al paese, si chiama Porta Reale o Porta Mancianella perché conduceva al popolo di Manciana: la coronano una bertesca e alcuni merli, opere tutte però o restaurate o totalmente rifatte. Anche vi si vede un quadro della Madonna, fattovi…

Arnaldo Bonaventura, Barga 1

L’altitudine del paese è di 410 metri sul livello del mare: onde ben si comprende come abbia sedotto l’animo del nostro poeta georgico, Giovanni Pascoli, cui suggerì tante immagini e tanti motivi della vita campestre. Io ne riassumerò, più brevemente che per me si possa, la storia, più ancora premendomi di ricordare le molteplici e…

Giovanni Pascoli, La fonte di Castelvecchio

O voi che, mentre i culmini Apuani il sole cinge d’un vapor vermiglio, e fa di contro splendere i lontani vetri di Tiglio; venite a questa fonte nuova, sulle teste la brocca, netta come specchio, equilibrando tremula, fanciulle di Castelvecchio; e nella strada che già s’ombra, il busso picchia de’ duri zoccoli, e la gonna…

Giovanni Pascoli, Il ciocco

  Il babbo mise un gran ciocco di quercia su la brace; i bicchieri avvinò; sparse il goccino avanzato; e mescé piano piano, perché non croccolasse, il vino. Ma, presa l’aria, egli mesceva andante. E ciascuno ebbe in mano il suo bicchiere, pieno, fuor che i ragazzi; essi, al bicchiere materno, ognuno ne sentiva un…

Lorenzo Viani, Il vero Pascoli

Sono ritornato a Barga oggi, pomeriggio affocato. Nella canicola par vibri anche il mare di pietra scolpito nella formella che è sopra la porta, e la barca, stemma della città, tombi le vele. […] Le strade ripide e strette sono fresche come cisterne. Il Pian Grande è traforato dalle cicale alacri. Il Duomo, che il…

Lorenzo Viani, Visita a Castelvecchio

Portato da una macchina al cui volante è un giovane medico, sono risalito in vetta al colle di Caprona. L’automobile rampica arditamente su per le redole, profumate d’erba nascente, bofonchiando come un calabrone di metallo; i paesani di Castelvecchio, vecchi e ragazzi, chè le donne son tutte su per le selve, sporgono il capo dalle…

Arnaldo Bonaventura, Barga

« Terra nobile e popolosa, dalla natura più che dall’arte munita, capoluogo della Garfagnana granducale, risiede a mezza costa dell’Appennino che scende nella valle del Serchio, fra i torrenti Corsona ed Ania, di figura sferoidale con un interrotto recinto di mura e tre porte, circondata da due burroni che fiancheggiano due opposti risalti del monte…

Giovanni Pascoli, L’ora di Barga

Al mio cantuccio, donde non sento se non le reste brusir del grano, il suon dell’ore viene col vento dal non veduto borgo montano: suono che uguale, che blando cade, come una voce che persuade. Tu dici, E` l’ora; tu dici, E` tardi, voce che cadi blanda dal cielo. Ma un poco ancora lascia che…

Giovanni Pascoli

Giovanni Agostino Placido Pascoli (San Mauro di Romagna, 1855 – Bologna, 1912) Opere Myricae, Livorno, 1891 – scarica da Liber Liber Lyra romana. Ad uso delle scuole classiche, Livorno, Giusti, 1895 Pensieri sull’arte poetica, in Il Marzocco, 1897 (Il fanciullino) – scarica da Liber Liber Epos, Livorno, 1897 Poemetti, Firenze, 1897 Minerva oscura. Prolegomeni: la…