Sotto quell’aspetto mite e sereno, sotto quel sorriso che, tra gli amici, gli brillava fisso nei piccoli occhi azzurri, tutti credevano ad un’anima lieta e spensierata; nessuno, tranne io, ad un carattere pensoso e forte. A dodici anni lasciò, per gli studi, la casa paterna e, solo, lontano da’ suoi, in quell’età nella quale,…
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Renato Fucini, Pisa – Er Cicerone e l’Inghilese
Inglese. Splendidissimo , jes ! Cicerone. O ‘un gliel’ho detto? Fra ‘Ampanili è ‘n grand’ oggetto d’alte… Inglese. Essere autore ? … Cicerone. Credo un alchitetto … Vienga … lo gualdi di ‘vaggiù ‘n dispalte. Inglese. O magnifico! Cicerone. Vero , eh ? bell’ effetto ! Si vede pènde’ da tutte le palte. All’…
Renato Fucini, La fratellanza dell’Italiani
Tutti fratelli !.. s’ è strillato tanto, Ma fin’ a qui s’ è fatto di parole ; Lei di dov’è? « Lombaldo, e me ne vanto » E lei? « Son Fiorentino, se Dio vole. » Tutti citrulli sèmo; e quest’ è quanto. Se ci ripenso, quant’ è vero ‘r sole, Dalla velgogna mi…
Renato Fucini, Pisa – Er Camposanto
NERI. Che ‘r Camposanto è bello e ‘un c’è l’eguale, Anco fora di ‘vi , tutti lo sanno : E, a dilla a te, nun trovo fatto male Di rispettallo tanto ‘ome fanno. Ma quer che nun mi va, mondo urinale, È di vede’ che ‘un passa liscio un anno, Senza che quarche ghigna…
Renato Fucini, E’ tutto vento, vento, vento, vento …
Sopra un ventaglio Chiese al ventaglio un dotto Archimandrita: — Dimmi, ventaglio, che cos’è la vita? — E il ventaglio, con molle ondeggiamento: — È tutto vento, vento, vento, vento… – ( Renato Fucini, “Sopra un ventaglio” , tratta da “Poesie in lingua – Guazzabuglio” nel libro “Le poesie di Neri Tanfucio”, 1882 )…
Renato Fucini – Epigramma
Epigramma — Clodio, il Banchiere, il sette volte almeno Strarifallito, e sempre a sacco pieno, Se ha saputo deludere il rigore Dell’avvocato cavalier Questore, Non è sfuggito Alla giustizia fiera D’un popolo redento. Ei l’ha spedito… — Gli sta bene! in Galera? — Al Parlamento. ( Renato Fucini, “Epigramma” , tratta da “Poesie…
Renato Fucini – Sopra un quadro non finito …
Sopra un quadro non finito rappresentante la Crocifissione di N. S. DILETTANTE Bravo ! me ne rallegro tanto tanto. PITTORE Troppo buono… DILETTANTE Ah! perbacco, è un gran lavoro! Ma che mi burla, lei ? questo è un incanto ! Più che lo guardo e più me ne innamoro. Ma la faccia del Cristo !…
Renato Fucini – Meccanica universale
Meccanica universale — La vita è il moto. Le infinite cose Che nello spazio, stupefatto, scerno. Dal sole alle più incerte nebulose, Muovonsi tutte in lento giro eterno. Gira la Terra, e, come Dio lo impose, Giriam con lei sull’immutabil perno; Così i geli succedonsi alle rose, La bionda Estate al desolato Inverno. Osservo sempre,…
Renato Fucini, Scampagnata – 16
[…] L’ora si faceva tarda. Attraversando di nuovo la piazza, il dottore mi salutò accennandomi che ormai ci saremmo riveduti a Firenze e tirai avanti come un reo d’alto tradimento che di mezzo alla forza vede i parenti e gli amici che gli tendono addolorati le braccia, e non gli è concesso né un bacio…
Renato Fucini, Scampagnata – 15
[…] Al capanno accadde una scena violenta perché trovammo il tenditore addormentato. Si stette lì una mezz’ora senza prender nulla, in tempo che don Paolo, senza mai levar gli occhi dal finestrino e dicendo ogni tanto: «Zitti, ecco roba !», non si chetò mai a raccontarci sotto voce tutti gli importantissimi perfezionamenti che aveva introdotti…
Renato Fucini, Scampagnata – 14
[…] Il Proposto delle Sièpole dette un’occhiata in tralice al Cappellano; e la signora Olimpia si preparava a dire il sospirato sonetto, quando s’affacciò all’uscio di casa don Paolo con gli abiti, le braccia, la bocca, gli occhi, i capelli e ogni cosa a grondaia, che si fermò sulla soglia a guardare fisso in terra….
Renato Fucini, Scampagnata – 13
[…] Il signor Cosimo si allontanò dicendomi che tornava subito. La signora Flavia corse dietro a Gostino che era venuto a chiederle le chiavi della legnaia; il ragazzo s’era addormentato attraverso a due seggiole, e anche la signora Olimpia mi lasciò frettolosamente, dicendomi che una forte necessità la costringeva ad allontanarsi. Ma io non connettevo…
Renato Fucini, Scampagnata – 12
[…] Poi venne l’insalata coll’ova sode, poi le frutta, poi i dolci, poi altre bottiglie, eppoi… perdio ! fu finita. Ma credo che anche i miei vincitori avessero poco da cantar vittoria. Era uno sbracalìo generale di calzoni, di panciotti e di fascette: sbuffate da tutte le parti e ceffi infiammati e occhi rossi, tranne…
Renato Fucini, Scampagnata – 11
[…] «Aspettate ! no… no… aspettate, Gostino !», gridavano le donne parandosi coi tovaglioli. E il sor Cosimo, posato l’aleatico: «Ah ! permio !», esclamò, «qua, qua, mi ricordo dell’altra volta. Guardi», volgendosi a me, «guardi che chiosa nel soffitto. Ora sentirà che lavoro è questo. Qua, qua, Gostino, la voglio stappare da me». Il…
Renato Fucini, Scampagnata – 10
[…] La signora Flavia lo chiamò subito e gli disse qualche cosa all’orecchio. Al fritto Gostino tornò con la cacciatora e col cappello in capo. La signora Flavia lo chiamò di nuovo, e quando tornò col lesso comparve senza cappello. interrogando con gli occhi la padrona come per domandarle: «Ora va bene ?». La signora…
Renato Fucini, Scampagnata – 9
[…] L’«Ite, missa est» interruppe il nostro colloquio. Il Proposto delle Sièpole lo annunziò a occhi chiusi, a giugulari iniettate e a gote livide sull’ultimo, sollevando la testa per trovare note di voce più poderose, in mezzo agli altri preti che stavano reverenti ai suoi fianchi. E se lo patullò per due minuti buoni, finché…
Renato Fucini, Scampagnata – 8
[…] Tutto il popolo si prostrò in un solenne raccoglimento, e l’organo, allargandone il tempo, travestì da adagio maestoso l’allegro del Trovatore: «Di quella pira l’orrendo fuoco». Alla cerimonia della consacrazione tenne dietro il solito rumore confuso di stropiccio di piedi, di tintinnìo di medaglie e l’indispensabile scarica di tossicone generale. E l’aria si faceva sempre…
Renato Fucini, Scampagnata – 7
[…] «E tu come te la passi ?» «Da medico di campagna.» «E coi paesani ?» «Male.» «Perché ?» «Non sono una bestia come loro e sono un galantuomo.» «Ti capisco. E con le autorità locali ?» «Male. Sono in odio al Sindaco e mi toccherà andarmene presto.» «La ragione ?» «Ebbi l’imprudenza di contraddirlo…
Renato Fucini, Scampagnata – 6
[…] In fondo alle scale c’incontrammo col Cappellano che tutto sbuffante tornava dalla tesa, brontolando della furia del Proposto. «Che aveva paura di non essere a tempo a desinare, quello strippone ? Avviatevi, Cosimo, fatemi il santo servizio, accidenti a questi lavori ! e ditegli che si parino intanto loro e che io fra dieci…
Renato Fucini, Scampagnata – 5
[…] «Bravo, bravo Gostino ! posa costì sulla tavola e mesci al signore», disse il sor Cosimo a Gostino che in quel momento entrò con una bottiglia e un vassoio di bicchieri. «Sentirà che questo gli garba», mi disse Gostino mescendomi. «Le fanno appassire loro l’uve ?» «Andate, andate, Gostino», gli disse la signora Olimpia….
Renato Fucini, Scampagnata – 4
[…] Strizzò gli occhi di nuovo e mi sorrise. E sculettando meglio che poteva, andò a sedere con le spalle voltate alla finestra. Le grossolane malizie di fanciulla molto matura le conosceva. Io la osservavo con la più grande attenzione, quando mi sento arrivare una gran manata sulle spalle, e il sor Cosimo mi dice:…
Renato Fucini, Scampagnata – 3
[…] Ci fu un momento di silenzio, eppoi il sor Cosimo riprese la conversazione: «Vedete, Paolo, questo è quel signore che si diceva anche l’altra sera…». «Lo so, lo so; benedetto voi che non la fate mai finita. O quante volte le volete ridire le cose ?» «No, vi volevo dire…» «L’avete fatto rinfrescare ?»…
Renato Fucini, Scampagnata – 2
[…] Appena sonato il campanello, un giovanotto in maniche di camicia e col grembiule bianco tirato su e fermato alla cinghia dei calzoni, mi venne ad aprire sorridendo. «C’è il signor Cosimo ?» «Eh! sissignore. Passi, passi. Lei è quel signore di Firenze che ieri mandò a dire che facilmente sarebbe venuto, eh ?» «Sì.»…
Renato Fucini, Scampagnata – 1
È inutile, caro mio; ci sono certe occasioni nelle quali è impossibile dire di no. Ti pressano, ti conquidono, ti obbligano con tante premure che il rifiutare sarebbe lo stesso che commettere una vera sconvenienza verso persone le quali non hanno altro pensiero che di farti una gentilezza. Accusi gli affari ? «Per un giorno»,…