Sotto quell’aspetto mite e sereno, sotto quel sorriso che, tra gli amici, gli brillava fisso nei piccoli occhi azzurri, tutti credevano ad un’anima lieta e spensierata; nessuno, tranne io, ad un carattere pensoso e forte. A dodici anni lasciò, per gli studi, la casa paterna e, solo, lontano da’ suoi, in quell’età nella quale,…
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Guido Carocci, Valdarno – Marina di Pisa
Lungo la spiaggia, una fitta e ampia pineta che si distende sulle due rive dell’Arno e si collega da un lato con quella di Viareggio e dall’altro si spinge verso Livorno, offre l’asilo più gradito nelle calde giornate estive e sparge in mezzo all’aere purissimo gli acri e salutari profumi delle resine. Alla foce…
Guido Carocci, Valdarno – Pisa, Tenuta di San Rossore
Traversata la città, l’Arno distende il suo letto in mezzo alla pianura che insensibilmente discende fino al mare e le sue acque lentamente lentamente lambiscono le ripe erbose della tenuta reale di S.Rossore e l’argine sul quale passa la strada che conduce alla Marina di Pisa. Alla sua sinistra lascia il popoloso borgo e la vecchia…
Guido Carocci, Valdarno – Pisa
Siamo giunti così al Piano di Pisa, una delle località della Toscana più dense di popolazione, più fitte di abitazioni che si aggruppano in borghi, in villaggi, in casali, l’uno coll’altro collegati in guisa da costituire quasi un insieme colla città. Qui però ai ricordi e ai documenti della storia e dell’arte passata si…
Guido Carocci, Valdarno – Cascina
Ripassando l’Arno e proseguendo oltre Pontedera il cammino verso Pisa, dobbiamo soffermarci a Cascina, popoloso paese, già forte castello che sorge nel centro di uno dei comuni più densi di popolazione. Cascina presenta da lungi l’aspetto di una corona civica, perchè conserva in gran parte la cerchia delle sue mura di mattone, dalle quali s’inalzano a…
Guido Carocci, Valdarno – Calci
Calci, il centro più importante della valle, il capoluogo del comune, è un ridente villaggio che circonda una grandiosa e severa pieve di origine anteriore al 1000, riordinata nel XII secolo. La costruzione a tre navate ha il solito tipo comune alle chiese pisane di quel tempo; ma più della fabbrica della chiesa, suscita…
Albert Camus, Pisa
Stanchezza e voglia di lacrime. Solitudine e sete d’amare. Pisa, finalmente, viva e austera, coi suoi palazzi verdi e gialli, le sue cupole e, lungo l’Arno severo, la sua grazia. Come è nobile il suo rifiutarsi. Città pudica e sensibile. E così vicina a me di notte nelle strade deserte…che passeggiandovi solo, la mia…
James Fenimore Cooper, Pisa – La Torre
Forse saprete che si discute molto se la torre, o il campanile, sia stata costruita così inclinata, o se sprofondò da una parte a causa di un difetto alle fondamenta. Quanto a me, mi schiero dalla parte di chi sostiene la prima tesi. Guardando una riproduzione vi accorgerete che la torre è composta da…
James Fenimore Cooper, Pisa – Santa Maria della Spina
Pochi posti in Europa sono più interessanti di questo angolo di Pisa e però c’è una piccola cappella sulla riva del fiume, chiamata Santa Maria della Spina, degna della città, che, secondo la tradizione, custodisce una spina della corona del Salvatore. E’ un minuscolo edificio di marmo e, a suo modo, una delle cose…
James Fenimore Cooper, Pisa
La prima cosa che intravvedemmo di Pisa fu la Torre e le cupole, essendo le case e le mura così basse che si potevano vedere a stento. C’era, comunque, un tratto pregevole d’acquedotto, che cominciava dalla montagna e annunciava l’avvicinarsi della civiltà. […] Pisa merita di essere vista, perché una volta era importante, ed ha…
Giorgio Manganelli, Pisa
Poi, giro di Pisa, e ricognizione alle sinopie: una goduria. Bello specialmente il venditore di brigidini davanti alla porta del Battistero, che strillava la sua merce butirrosa. Dio li maledica. Mi hanno assicurato che è autorizzato, un solo venditore di cibi alla volta può stare sul sagrato: i modi che costui poi tiene per attirare…
John Ruskin, Pisa – domenica mattina, 25 maggio
Mio caro padre, fra tutti i mesi di maggio inclementi che rammento, questo è stato senz’altro il più burrascoso. Dacchè ho lasciato Sestri, non ho avuto un solo giorno di tempo bello; qui il vento mi ha impedito di dedicarmi ai miei studi all’aria aperta e persino di osservare la cattedrale abbastanza a lungo…
John Ruskin, Pisa, 22 maggio. Festa di San Raniero.
Rammenterai senza dubbio la cattedrale; come sai, è immersa nelle tenebre e vi sono quaranta massicce colonne di granito lungo la navata. Forse non ricordi però che nella parete di fondo, sopra l’altare, campeggia un enorme mosaico di Cristo, alto per lo meno sessanta piedi, eseguito su un fondo d’oro su disegno di Buffalmacco;…
John Ruskin, Pisa, mercoledì 21 maggio
Mio caro padre, sono alfine riuscito a copiare un affresco di Giotto; il disegno che ho eseguito ha per me un valore inestimabile: è proprio giottesco, non v’è dubbio. Inoltre, mentre attendevo a questo lavoro, ho appreso un’infinità di cose; solo che ho impiegato un tempo enorme per condurlo a termine. Sono continuamente lacerato da…
John Ruskin, Pisa, 10 novembre
La cattedrale è piuttosto opprimente, causa l’eccessiva profusione di marmi, e tutto l’effetto si perde per il cattivo uso dei materiali. Il soffitto è a cassettoni: ampi riquadri azzurri e dorati, simili a quelli di un salone da ballo; le pareti sono di marmo bianco con larghe fasce nere; gli archi sono circolari, ed…
Gabriele D’Annunzio, Acquazzone di marzo a Pisa
Mi ricordo di un acquazzone di marzo a Pisa. Eravamo su la Piazza del Duomo. Ci rifugiammo sotto l’architrave della porta maggiore, scrollando le gocciole. Là c’indugiammo ad aspettare che spiovesse. Imbres effugio, diceva nella porta l’emblema parlante. La pioggia annaffiava l’erba corta, con un crepitio eguale che ci pareva intimo come il romore…
Gabriele D’Annunzio, Pisa
Il fiume di Dante era trasfigurato, fulvido di fulgore come la riviera accesa dal riso di Beatrice, colmo fino all’orlo come una plenitudine sempiterna che non avesse foce ma origine nel mare e tutta si versasse nel cuore della città pietosa inginocchiata presso l’urna quadrilunga ov’ella custodisce pei secoli un pugno di terra santa. –…
Charles Dickens, Pisa
The moon was slining when we approached Pisa, and for a long time we could see, behind the wall, the leaning Tower, all awry in the uncertain light ; the shadowy original of the old pictures in school-books, setting forth “The Wonders of the World.” Like most things connected in their first associations with…
Charles Dickens, Pisa
La luna splendeva nel cielo quando giungemmo nella vicinanze di Pisa, e , per molto tempo, potemmo vedere aldilà delle mura, la Torre pendente, tutta inclinata in quella luce incerta; l’originale, indistinto nell’ombra delle vecchie illustrazioni dei libri di scuola che mostravano “Le Meraviglie del Mondo”. Come la maggior parte delle cose collegate ai…
Dino Campana, Arno a Pisa e a Signa
L’Arno qui ancora ha tremiti freschi : poi lo occupa un silenzio dei più profondi : nel canale delle colline basse e monotone toccando le piccole città etrusche, uguale oramai sino alle foci, lasciando i bianchi trofei di Pisa, il duomo prezioso traversato dalla trave colossale, che chiude nella sua nudità un cosi vasto…
Henry James, Pisa
If you should naturally desire, in such conditions, a higher intensity, you have but to proceed, by a very short journey, to Pisa —where, for that matter, you will seem to yourself to have hung about a good deal already, and from an early age. Few of us can have had a childhood so…
Henry James, Pisa
Se tu naturalmente desiderassi, per una serie di motivi, un’emozione più intensa, devi proseguire (si tratta di uno spostamento molto breve) per Pisa – dove, per questa ragione, ti sembrerà subito di aver raggiunto un ottimo scopo, da sempre. Pochi di noi possono aver avuto un’infanzia così infelice dal contatto con le arti come…
Giuseppe Giusti, Pisa – Gli studi alla Sapienza e al Caffè dell’ Ussero
Dirò una bischerata, ma per me sono arcipersuaso che s’impari all’ Ussero almeno quanto s’impara in Sapienza, e però vorrei che questi due locali si dividessero il tempo della vita dello scolaro, ad onta delle prediche di tutti i predicatori. Codesto di Pisa è un noviziato doppio: cioè vi si incomincia a imparare a…
Ardengo Soffici, Pisa – Lungarni
Passammo il resto della giornata passeggiando per le strade quasi spopolate della nobile cittadina, per i superbi lungarni, sui parapetti dei quali il giovane Byron, inebriato forse d’amore e da tanta bellezza, galoppava un tempo sfrenatamente a cavallo. ( Ardengo Soffici, brano tratto da “Fine di un mondo – Autoritratto d’artista italiano…