Enrico Pea, Seravezza – Ospedale

Era di mattina e perfino entrava un po’ di sole dalle finestre a oriente in lungo nella corsia. Si stendeva ai piedi dei letti che stavano appoggiati alla parete dirimpetto alle finestre anche loro in fila ché la corsia era bislunga. Il mio letto stava a metà della corsia. Piegavo la testa: da una parte…

Enrico Pea, Seravezza – Incidente alla cava

  Dal campanile della Misericordia i rintocchi della campana chiamavano a raccolta d’urgenza i fratelli volontari. I rintocchi erano anche avvertimenti all’ospedale perché gli inservienti preparassero nel frattempo quanto può occorrer al soccorso e alle cure chirurgiche ad un infortunato grave. La sala delle operazioni. Il cotone e le fasce bollite. Il letto della corsia…

Enrico Pea, Seravezza

Il cielo è limitato da tre monti. Tre strade sulla costa di ogni monte si specchiano nei fiumi che fanno un delta, nella piazza del paese, ove a guardia c’era una statua di re, con in mano un rotolo di carte inutili e sulle spalle un mantello da carabiniere.   ( Enrico Pea, brano tratto…

Strafforello Gustavo, Seravezza – 1890

Seravezza (9518 ab.) — A 60 metri d’altezza, al confluente del Rimagno Serra e della Ruosina o Vezza che formano riuniti il Seravezza. La parrocchiale di San Lorenzo e Santa Barbara fu incominciata nel 1422, ma ultimata solo nel 1815. Nella chiesa dell’Annunziata ammirasi un quadro di Pietro da Cortona. Il palazzo sulla sponda sinistra…

Francesco Fontani, Veduta della terra di Seravezza

Alla destra di Monte Altissimo, una delle branche dell’ Alpe della Pania , cosi corrottamente detta in vece d’Apuana, perchè sede un tempo dei Liguri di tal nome, scende un fiume o torrente comunemente chiamato oggi Rimagno, o canale della Cappella,  ma veramente appellato in antico la Siera , o Serra, che nel suo corso…

Enrico Pea, Lo spirito del nostro popolo

Lo spirito del nostro popolo, ahimè, si è guastato: il dono di sentire le cose semplici e di amarle senza bacati intellettualismi è riservato a chi è innocente. […] Così una parte del popolo… si va di anno in anno perdendo dietro falsi ideali di ogni genere… la paura di non essere istruiti e moderni,…

Enrico Pea, Il Maggio

Il “Maggio” trae la sua origine dalle sacre rappresentazioni ed il nome battesimale dalle feste del mese mariano in onore della madre di Dio fattosi òmo. Una fioritura di rose maggioline sul sagrato della chiesa, e il popolo di Versilia a mezzo cerchio, attonito, in attesa che dalla porta maggiore apparissero le persone del dramma:…

Enrico Pea, Il Maggio in Versilia

Il Maggiante ha il mantello come il Re delle vecchie carte da gioco, ampio, increspato sulle spalle e lungo fino al tallone… Senonché il mantello del Maggiante ha in giro una trina di refe bianco all’uncinetto. La stessa trina orla i pantaloni che sono corti al ginocchio e di colore vivo e vario. La trina…

Rosaria Bertolucci, La tradizione del Maggio

Il maggio ha le sue origini remote nei riti propiziatori primaverili. […] Il maggio classico, che si svolge senza alcuna interruzione per la durata di tre ore, recitato all’aperto, senza alcun guadagno al di là della bevuta finale, è composto di quartine o quintine di ottonari da cantarsi sempre secondo lo stesso motivo, una cantilena…

Lorenzo Viani, «Cecco Frate»

Ai tempi dei tempi sullo spigolo della prima casa di Corvaia, quasi schiacciata dal monte Croce, irto d’aculei neri, stava appoggiato uno spaccasassi cieco seduto sopra un mucchio di sassi cubati, ch’egli, prima di sera, riduceva in macèa da selciare strade. Vicino allo spaccasassi c’era accucciato un cagnaccio nero il quale, quando il cieco malediceva gli…

Lorenzo Viani, Il poeta dei cavatori

Seravezza, – che da secoli, con la maschia potenza dei suoi cavatori, ronca e palleggia i bianchi marmi al sole in su gli aerei piazzali delle sue cave, che, nelle sgrigiolanti segherie, dentate di sabbia silicea, affetta i blocchi ciclopici, abbeverandoli con la tersa acqua dei suoi ruscelli e torrenti precipiti, che, nei laboratorii strepenti,…

Enrico Pea, Seravezza – La cappella dell’istituto

La cappella dell’istituto ha la porta d’ingresso al piano terra nel cortile, che abbraccia le quattro parti dell’edificio. Al piano terreno da una parte i vecchi senza famiglia, lì ricoverati, ad evitar loro la fatica delle scale. Ma dall’altra parte dello stesso piano terreno c’è pure la scuola. Le stanza da lavoro e la cucina…

Bruno Cicognani, Forte dei Marmi

Ora e’ è il tram fra la stazione di Seravezza e il Forte dei Marmi. Prima, era un’ altra cosa. Bisognava pigliare una carrozza: un trabiccolo infarinato — ma era polvere di marmo — un trabiccolo sgangherato — erano tutti a un modo. E ci voleva un’ ora a fare que’ quattro chilometri ! Che…

Enrico Pea, Moscardino

Appena rimasta vedova, la signora Pellegrina si vestì con abiti di seta nera, orlò di nero le ca micie da notte, abbassò le cortine delle finestre, accese una lucerna sul canterale. La signora Pellegrina era di grande casato, ed aveva ereditato anche il patrimonio di due sorelle monache morte presto. Ma quel marito suo, inadatto…