Erano quattrocento e per secoli rimasero dello stesso numero. I primi viareggini furono loro, e si attaccarono a quel suolo. La storia di Viareggio per secoli è stata di quattrocento. Vivevano di una pesca rudimentale, fatta con barche leggere, reti tessute in casa dalle donne, vivevano coltivando quella terra tempestata di malaria, coltivando tra…
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Mario Tobino, Case viareggine
Di tali case, così semplici e belle, che sembra mantengano il silenzioso sospiro delle mogli fedelmente in attesa, ancora ne esistono, specie nelle strade più umili e distanti dalla spiaggia. Sono case di esile statura, di un solo piano, oltre quello terreno; la facciata è tinta di un giallo che sembra abbia un velo…
Mario Tobino, Viareggio – Bagnine
Le bagnine erano mogli di marinai, più spesso vedove […]. Avevano la rugosità del bastingaggio dei bastimenti, dei barcobestia, portavano lunghe sottane di cotone, a righe bianche e celesti, il corsetto attillato, chiuso fino alla gola. Rispondevano, ascoltavano, servivano, ma non partecipavano, mai più si misuravano con in forestieri, i quali poi, tra di…
Mario Tobino, Viareggio – Bagno Nettuno
Il Nettuno era tabù. Una rete difendeva la sua spiaggia dalla plebe. Per entrarvi si doveva scendere in acqua fino al ginocchio, oltrepassare il capo della palizzata. E una volta entrati nella sua area ben pochi osavano addentrarsi nella spiaggia, in quell’anfiteatro di un calmo color giallo oro. […] Il Nettuno era il bagno…
Mario Tobino, Viareggio – La Galleria Nettuno
Era una brevissima strada che si dipartiva dal viale e si avventurava verso il mare: un antro di meno cento metri, una grotta fatta di legno e di vetrine. Dentro di essa una luce stupita come in un acquario. […] Una notte la Galleria bruciò. Le costole di legno, incurvate a fare la cupola,…
Mario Tobino, Viareggio – Passeggiata Margherita
Verso il 1930, il fascismo ormai pieno […] i giornali cominciarono a dire che quella Passeggiata era una vergogna, un’accozzaglia di volgarità, un controsenso della nuova Italia imperiale e fascista. […] Venne l’ordine che Viareggio fosse distrutta, quella che era stata dei calafati, dei pionieri, dei marinai, dei pescatori. L’autentico ritratto doveva essere cancellato,…
Mario Tobino, Per le antiche scale
L’ospedale ha anditi. Ombre medievali, spesse mura. Una volta qui abitavano i frati dell’Ordine L., questa la loro Casa madre. Fino a che, a metà settecento, per certe loro impuntature, irritarono il pontefice che comandò lasciassero il convento, si trasferirono in città. […] più volte nel corso degli anni e specie d’estate – all’ improvviso…
Mario Tobino, Viareggio – ” La farmacia del figlio del farmacista… “
La farmacia del figlio del farmacista è il cuore del Nuovo Mercato di Viareggio, tanto nell’estate quando il mercato si popola brulicando come nell’inverno quando tra persona e persona scende a frammettersi e a unire il cielo. E’ in essa farmacia che dagli scartocci, là nello scaffale di fondo, lievemente polverosi e pallidi, esalano, le…
Mario Tobino, L’Adele
Il barcobestia Marco Polo andava in riparazione. Angelo sarebbe rimasto a Viareggio per qualche tempo. L’ex fidanzata l’Emanuela, era via, tornata forse a qualche sua villa o a Milano o a Firenze. La madre di Angelo, la Santina, come soleva fare ogni volta, era andata, la mattina dopo l’arrivo, alla prima messa nella chiesa di…
Mario Tobino, Viareggio 5 maggio 1920, la fine della sommossa
La notte l’esercito invase Viareggio. Le strade risuonarono del battito secco delle carrette, dell’acuto gracidio dei motori, delle voci giovanili dei soldati. Le barricate, divenute un solitario ingombro, volarono via. La mattina le botteghe disserrarono i battenti, i cantieri riaprirono i cancelli, i carabinieri la porta della caserma. In Municipio sedette di nuovo, sulla poltrona…
Mario Tobino , La rivolta delle tre giornate continua
[…] Fu un mucchio di secchi aghi di pino che avvampò. L’incendio percorse tutta Viareggio. Le donne furono le prime, con gli occhi di sangue. Stavano ancora discutendo di quella milanese che la sera prima aveva fatto il comizio al Politeama. « Una poetessa. » « Che vuol dire? » « Anarchia. » « Il…
Mario Tobino, Viareggio 2 maggio 1920, le tre giornate
Gli ombrelli dei pini dondolavano torno torno il campo di gioco, un profumo di spiaggia e di resina si spandeva sugli spettatori. Su un lato si alzava una tribuna messa su in fretta, un trabiccolo in gracile equlibrio, i legni appena piallati. La squadra era composta esclusivamente da viareggini. Nel 1920 non si giocava per…
Mario Tobino, Viareggio, 1° Maggio 1920
Nella ricorrenza del 1° maggio, una poetessa di Milano, una donna, di nome D’Andrea – nel manifesto c’era scritto poetessa e anarchica – aveva fatto un comizio al Politeama. il teatro più grande del paese. Aveva gridato, sudata, la voce perforante, aveva steso le braccia. Come quando si infila un bastone nella brace e d’un…
Mario Tobino, Il piazzone, la darsena… Viareggio
Fu in quegli anni, da poco ritornato dalla guerra, che cominciai a rievocare con più insistenza i fatti di Viareggio. Probabilmente nella solitudine dei deserti libici, spesso costretto all’immobilità, mi sorgeva naturale riesumare ciò che era accaduto nel mio paese, accorgermi di come amavo Viareggio. Io sono nato e cresciuto in piazza Cavour, chiamata popolarmente…
Mario Tobino, Il Carnevale di Viareggio da me amato
Il carnevale di Viareggio da me amato, il felice, il glorioso, fu quello del 1924, dell’Andasti, o giovinastro, al gran veglione. Anche il cielo quell’anno fu straordinariamente sereno. Adesso mi sembra proprio che i viareggini oscuramente intuirono che era l’ultimo ballo, con quel carnevale dettero l’addio alla libertà. Nel 1924 il fascismo aveva già fatto…
Mario Tobino, Campagna lucchese
Era una domenica d’estate e intorno la campagna lucchese era di straordinaria armonia, insieme lussureggiante e pudica, tra i rami la tenerezza del cielo, tutto immobile e vivo come quel paesaggio fosse già eternato, divenuto immortale per la gloria dell’arte. (Mario Tobino, Per le antiche scale, pag.18 – Mondadori 1972)
Mario Tobino, Viareggio – Bagno Felice
Un altro bagno, madido di calma dignità era il Felice […] I due leoni di gesso, a destra e a sinistra dell’ingresso, sono diventati leggendari nella memoria degli anziani. Erano posati su un basamento, fieri e pacifici, lieti di essere al mare, annoiati della ferocia che in altri posti si soleva attribuire alla loro specie….
Mario Tobino, Viareggio – Bagno Balena
Il Balena era come questo cetaceo. Possentemente molle e trionfante era la sua rotonda, la più alta sul mare, folte le palafitte sotto di lei a sorreggerla, grassa rococò messa a piatto sul mare. Il bagno Balena a quel tempo non conosceva rivali. Aveva tutto: moltitudine di cabine, la direzione, la sala da ballo, il…
Mario Tobino, Viareggio – La pineta
Lorenzino abitava in via De Robertis, davanti alla pineta, una zona quasi signorile. Di solito, lungo tutta la strada, regnava un silenzio felpato, un senso di fresco e pulito, forse per il verde degli aghi. Quando si avvicinava la sera il viola della pineta, sembrava stendere le braccia e mollemente avvolgere le abitazioni. […] Era…
Mario Tobino, Viareggio, Palazzo Paolina
Paolina Bonaparte, la bella e impudica, con le membra ancora intatte del Canova, ma già intorno agli occhi, per il viso, in certe ore malinconiche, la piega crudele dell’età, si fece a Viareggio costruire un palazzo perchè innamorata del giovane musicista Pacini, per stargli vicino. […] A quel tempo Viareggio era un gruppo di esili…
Mario Tobino, Lucca – Le Mura
Anselmo e Roderigo presero a passeggiare in silenzio per l’antica città; in alto, disegnate dagli stretti muri, apparivano virgole di cielo. Palazzi, chiese, sontuose inferriate di finestre, case che una volta furono di servi, si susseguivano. In via del Crocefisso, dipinto su un muro giallo, c’era un Cristo inchiodato alla croce. Il fianco della chiesa…
Mario Tobino, Viareggio – Gran Caffè Margherita
[…] Gran Caffè Margherita, che aveva grazia ed eleganza. Era composto da un corpo centrale e due ali. Era fatto di colonnine e di vetri; i pavimenti erano di legno come sulle tolde, di un bel colore bruno. D’estate era tutto aperto, l’aria vi regnava da assoluta padrona. Sotto la pensilina di destra, tinta come…
Mario Tobino, Viareggio – Bagno Colombo
Il Colombo era il bagno dei preti; aveva una rotonda breve, cauta, modesta si avventurava sul mare appena di quei pochi metri per poter dire che anch’essa era una rotonda. Sull’estremità, libera di cabine, a forma di quadrato, quattro esili colonnine sospendevano un soffitto di tavole, e delle tende dall’alto torno torno calavano. ( Mario…
Mario Tobino, Viareggio – Passeggiata Margherita
A Viareggio c’è un viale una volta chiamato Margherita […] detto popolarmente la Passeggiata. Inizia dalle spallette del molo e arriva, percorrendo più di due chilometri paralleli al mare, fino alla Fossa dell’Abate. […] La Passeggiata accoglie ogni gaiezza, tutte le frivolezze, qui da numerosi anni si svolsero gli amori, feste, baldorie, carnevali. Questo viale…