Idelfonso Nieri, «O se ci ho un freddo che muoio!»

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Questo Brigliòlo un anno, là fra Natale e Befania, s’andò a confessare: era quindici anni e più che non ci si era affacciato, e tutto questo tempo l’aveva passato a Marsiglia e per l’America: figuratevi che coscienza! Si mette lì e dà la stura al bottaccio: ce ne aveva di quelle che quattro pelano un bu: roba!… roba!…

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Il prete gonfiava; sbuffava come un toro; un pezzo lo stette a sentire e lo sgridava, lo contendeva; e lui:
«Sor curato, ha ragione pur troppo; ma che vole? la miseria… gioventù…, poca testa… son fumino… piglio foco nell’acqua… l’occasione…»

Alla fine ne disse una così grossa, che il prete fece:
«Ma voi siete nell’inferno con tutti e due i piedi!»

E lui:
«O se ci ho un freddo che muoio!»

Infatti era gelata anco la piletta dell’acqua santa.

 

( Idelfonso Nieri, Un’altra di Brigliòlo, tratto da “Cento racconti popolari lucchesi”, 1908 )

 

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