Mario Tobino, Viareggio, i quattrocento e la Santissima Annunziata

  Erano quattrocento e per secoli rimasero dello stesso numero. I primi viareggini furono loro, e si attaccarono a quel suolo. La storia di Viareggio per secoli è stata di quattrocento. Vivevano di una pesca rudimentale, fatta con barche leggere, reti tessute in casa dalle donne, vivevano coltivando quella terra tempestata di malaria, coltivando tra…

Lorenzo Viani, Viareggio, Villa Borbone – Il barbiere di Corte

Il mio padrone faceva delle lunghissime digressioni sui motivi della guerra Franco-Prussiana, nomi su nomi si accalcavano nelle sue mirabolanti narrazioni: Leopoldo, Stefano, Carlo, Augusto, Maria Antonietta, Murat, il re del Portogallo. E concludeva sempre le sue narrazioni con una frase che faceva rimanere a bocca aperta gli astanti: – Atavismo morboso d’una stirpe regia!…

Idelfonso Nieri, Ognun vuol dir la sua

La bocca alla gente non gli si tappa nè per Iddio nè per i Santi; e di tutte le novelle la più giusta e la più naturale è quella di quel padre che andava al mercato coll’asino e col figliuolo. Un contadino andava alla fiera in un paese distante, e ci volle menare anco un…

Lorenzo Viani, L’avventura elettorale di Giovanni Pascoli

Volete la prova che molta gente scrive?  Leggete. Volete la prova che poca gente legge? Scrivete. L’eterno dissidio tra coloro che si ostinano a non leggere. Chi se stesso condanna ai lavori forzati deve leggere, scrivere o plasmare, con la midolla del pane mantrugiato, delle statuette, come i galeotti. Se, di primavera, spalancate i finestroni…

Federigo Tozzi, Siena – Il merlo di via Lucherini

Mi ricorderò sempre degli otto mesi che, a Siena, precedettero il mio matrimonio: forse perché non mi accadeva mai niente e tutti i giorni, due volte, scrivevo alla mia fidanzata. Stavo a retta in Via del Refe Nero, in fondo alla scesa. La mia padrona vendeva il vino e dalla sua fiaschetteria si poteva salire…

Lorenzo Viani, Ricordi di Federigo Tozzi

  Allora, per l’affitto della mia camera, via San Zanobi, spendevo quanto spendo oggi per la casella postale. Tutte le volte che prendo la posta il pensiero ricorre a quel bugigattolo cellulare, a ridosso del tetto; forno crematorio l’estate, ghiacciaia l’inverno. Tutte le volte che capito a Firenze, per la Via Primaverile, «via 27 Aprile»,…

Renato Fucini, Dolci ricordi

  Sotto quell’aspetto mite e sereno, sotto quel sorriso che, tra gli amici, gli brillava fisso nei piccoli occhi azzurri, tutti credevano ad un’anima lieta e spensierata; nessuno, tranne io, ad un carattere pensoso e forte. A dodici anni lasciò, per gli studi, la casa paterna e, solo, lontano da’ suoi, in quell’età nella quale,…

Lorenzo Viani, La cascata di Shelley

Le ossature dei colli di Lugliano e di Granaiolo sono le ultime che il Camaione rode brontolando, prima di quietarsi nel semicerchio della Lima, limpido e trasparente come il grande astro d’argento. Lugliano, dall’antico castello, stampa oggi, nero sul cielo turchino, il frassino secolare, capace di consolare con la sua ombra una trentina di persone;…

Lorenzo Viani, Un’ombrellata di vino

Viareggio – Un carico di vino in fiaschi di paglia agli inizi del 900 – Foto tratta da “Come eravamo-Lucca” – Ed. Il Tirreno   La gente rivierasca sale le pendici della millenaria Pieve a Elici, assorta nel pensiero che qui, dove oggi mareggiano pallide e cenerine ondate di olivi, nereggiavano lecci abbarbicati alla roccia…

Idelfonso Nieri – Com’erano avvezzate le vacche di Chiocchetta

  Che forza ha l’esempio, specialmente cattivo, nel modo come cresce la gioventù! Quest’uso pessimo, per fare un’applicazione, così esteso, di bestemmiare anche per nulla, che altro è se non un’imitazione di quello che risuona continuamente agli orecchi dei bimbi e dei giovinetti? Sentilo ora, sentilo or ora, sentilo dalla mattina alla sera e da…

Idelfonso Nieri, L’uomo che cerca il miccio

  Una volta un uomo, là sulla fine di Maggio, aveva menato il miccio a pascere, e l’aveva lasciato bello libero, perchè si scialasse meglio, e intanto lui attendeva a altro. Dopo un po’ gli vien fatto di voltarsi e non vede più il su’ miccio; guarda di qua, cerca di là, il miccio era…

Idelfonso Nieri, Troppa grazia Sant’Antonio!

  C’era una volta un ometto piuttosto attempatuccio che voleva montare a cavallo e non gli riusciva, perchè pigliava poco impeto; restava a mezza strada, e ricascava giù. Provò due o tre volte: peggio che peggio; allora dice: «Sant’Antonio, se mi fate la grazia che io possa montare sul cavallo, vi faccio dire una messa»…

Idelfonso Nieri, Nelle mani dell’ultimo padrone!

  C’era una volta un ortolano che teneva un miccetto per portare gli erbaggi nei paesi circonvicini. Ora successe che a questo miccetto gli venne a noia di fare e rifare tutti i santissimi giorni la stessa via, e di fermarsi a tutti gli usci come un babbeo, e pregò il Signore che gli facesse…

Guido Carocci, Valdarno – Marina di Pisa

  Lungo la spiaggia, una fitta e ampia pineta che si distende sulle due rive dell’Arno e si collega da un lato con quella di Viareggio e dall’altro si spinge verso Livorno, offre l’asilo più gradito nelle calde giornate estive e sparge in mezzo all’aere purissimo gli acri e salutari profumi delle resine. Alla foce…

Guido Carocci, Valdarno – Pisa, Tenuta di San Rossore

Traversata la città, l’Arno distende il suo letto in mezzo alla pianura che insensibilmente discende fino al mare e le sue acque lentamente lentamente lambiscono le ripe erbose della tenuta reale di S.Rossore e l’argine sul quale passa la strada che conduce alla Marina di Pisa. Alla sua sinistra lascia il popoloso borgo e la vecchia…

Guido Carocci, Valdarno – Pisa

  Siamo giunti così al Piano di Pisa, una delle località della Toscana più dense di popolazione, più fitte di abitazioni che si aggruppano in borghi, in villaggi, in casali, l’uno coll’altro collegati in guisa da costituire quasi un insieme colla città.  Qui però ai ricordi e ai documenti della storia e dell’arte passata si…

Guido Carocci, Valdarno – Cascina

Ripassando l’Arno e proseguendo oltre Pontedera il cammino verso Pisa, dobbiamo soffermarci a Cascina, popoloso paese, già forte castello che sorge nel centro di uno dei comuni più densi di popolazione. Cascina presenta da lungi l’aspetto di una corona civica, perchè conserva in gran parte la cerchia delle sue mura di mattone, dalle quali s’inalzano a…

Guido Carocci, Valdarno – Calci

  Calci, il centro più importante della valle, il capoluogo del comune, è un ridente villaggio che circonda una grandiosa e severa pieve di origine anteriore al 1000, riordinata nel XII secolo. La costruzione a tre navate ha il solito tipo comune alle chiese pisane di quel tempo; ma più della fabbrica della chiesa, suscita…

Guido Carocci, Valdarno – Uliveto

La base meridionale del poggio della Verruca si spinge quasi a picco fino al fiume, lasciando appena adito alla strada che ne collega i paesi situati sulla riva destra. A piè delle balze, formate di gigantesche rupi, dalle quali si cava quella qualità di pietra arenaria chiamata verrucano, è il villaggio d’Uliveto, al quale han dato…

Guido Carocci, Valdarno – Vico Pisano

Se aspra e selvaggia è la parte superiore di questo sprone del Monte Pisano, sono in compenso floridissime e ridenti le pendici che da oriente e da ponente scendono con dolce declivio verso i piani adiacenti.  Alle quercie, ai lecci, alle piante che vegetano spontanee nei boschi, sottentrano vere selve abbondanti di ulivi che costituiscono…

Guido Carocci, Valdarno – Il monte della Verruca

Da Pontedera in poi, la valle dell’Arno si apre per costituire come un immenso triangolo di pianura che ha per base la costa del Tirreno e per lati la linea lontana delle colline pisane e gli sproni dell’aspro monte Pisano al quale l’Arno si accosta così da lambirne le balze dirupate. Dal lato di mezzogiorno,…

25 Aprile – Didala Ghilarducci, una donna in formazione

Il tredici settembre 1943 mi hanno costretto a lasciare la mia casa e con un bimbo di pochi giorni sono andata in montagna per seguire mio marito Ciro Bertini, Chittò, condividendone per amore la scelta di aderire alla resistenza clandestina contro il nazifascismo. Era nato da pochi giorni Riccardo, anzi Quinto Riccardo, Quinto come il…