Sono passate poco più di sette settimane dall’avvio della campagna di crowfunding, mancano ancora 48 giorni e solo 35 copie. L’obiettivo, o come lo chiamano da queste parti, il goal, è vicino e spero di chiudere questa prima fase di promozione, entro la fine del mese di giugno (con 5 settimane d’anticipo, quindi)… e dopo si…
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L’arsenale delle porte strette – Recensione di Maria Grazia
Sono storie di vita incrinate, storie sbagliate quelle che animano le vicende de “L’arsenale delle porte strette” di Paolo Rossi. Sono sentieri accidentati tra occasioni perdute e recupero di un’umanità essenziale, le suggestioni care a Bernardo, protagonista assoluto del testo, eroe consapevole di un destino già scritto a cui non vuole sottrarsi. Sin dalle prime…
L’arsenale delle porte strette
Dopo aver detto in giro che chiedeva per conto di una sua parente di Lucca, mia madre riuscì a parlare con la signora. Sapeva che aveva lavorato per anni al Tabaracci, e ancora continuava, abusiva. Come quella stamberga sul lago, cresciuta accanto al capanno di caccia che era stato del padre, nel suo personale ambulatorio…
Mario Tobino, Viareggio, i quattrocento e la Santissima Annunziata
Erano quattrocento e per secoli rimasero dello stesso numero. I primi viareggini furono loro, e si attaccarono a quel suolo. La storia di Viareggio per secoli è stata di quattrocento. Vivevano di una pesca rudimentale, fatta con barche leggere, reti tessute in casa dalle donne, vivevano coltivando quella terra tempestata di malaria, coltivando tra…
Lorenzo Viani, Viareggio, Villa Borbone – Il barbiere di Corte
Il mio padrone faceva delle lunghissime digressioni sui motivi della guerra Franco-Prussiana, nomi su nomi si accalcavano nelle sue mirabolanti narrazioni: Leopoldo, Stefano, Carlo, Augusto, Maria Antonietta, Murat, il re del Portogallo. E concludeva sempre le sue narrazioni con una frase che faceva rimanere a bocca aperta gli astanti: – Atavismo morboso d’una stirpe regia!…
Idelfonso Nieri, Ognun vuol dir la sua
La bocca alla gente non gli si tappa nè per Iddio nè per i Santi; e di tutte le novelle la più giusta e la più naturale è quella di quel padre che andava al mercato coll’asino e col figliuolo. Un contadino andava alla fiera in un paese distante, e ci volle menare anco un…
Lorenzo Viani, L’avventura elettorale di Giovanni Pascoli
Volete la prova che molta gente scrive? Leggete. Volete la prova che poca gente legge? Scrivete. L’eterno dissidio tra coloro che si ostinano a non leggere. Chi se stesso condanna ai lavori forzati deve leggere, scrivere o plasmare, con la midolla del pane mantrugiato, delle statuette, come i galeotti. Se, di primavera, spalancate i finestroni…
Federigo Tozzi, Siena – Il merlo di via Lucherini
Mi ricorderò sempre degli otto mesi che, a Siena, precedettero il mio matrimonio: forse perché non mi accadeva mai niente e tutti i giorni, due volte, scrivevo alla mia fidanzata. Stavo a retta in Via del Refe Nero, in fondo alla scesa. La mia padrona vendeva il vino e dalla sua fiaschetteria si poteva salire…
Lorenzo Viani, Ricordi di Federigo Tozzi
Allora, per l’affitto della mia camera, via San Zanobi, spendevo quanto spendo oggi per la casella postale. Tutte le volte che prendo la posta il pensiero ricorre a quel bugigattolo cellulare, a ridosso del tetto; forno crematorio l’estate, ghiacciaia l’inverno. Tutte le volte che capito a Firenze, per la Via Primaverile, «via 27 Aprile»,…
Renato Fucini, Dolci ricordi
Sotto quell’aspetto mite e sereno, sotto quel sorriso che, tra gli amici, gli brillava fisso nei piccoli occhi azzurri, tutti credevano ad un’anima lieta e spensierata; nessuno, tranne io, ad un carattere pensoso e forte. A dodici anni lasciò, per gli studi, la casa paterna e, solo, lontano da’ suoi, in quell’età nella quale,…
Lorenzo Viani, La cascata di Shelley
Le ossature dei colli di Lugliano e di Granaiolo sono le ultime che il Camaione rode brontolando, prima di quietarsi nel semicerchio della Lima, limpido e trasparente come il grande astro d’argento. Lugliano, dall’antico castello, stampa oggi, nero sul cielo turchino, il frassino secolare, capace di consolare con la sua ombra una trentina di persone;…
Lorenzo Viani, Un’ombrellata di vino
Viareggio – Un carico di vino in fiaschi di paglia agli inizi del 900 – Foto tratta da “Come eravamo-Lucca” – Ed. Il Tirreno La gente rivierasca sale le pendici della millenaria Pieve a Elici, assorta nel pensiero che qui, dove oggi mareggiano pallide e cenerine ondate di olivi, nereggiavano lecci abbarbicati alla roccia…
Idelfonso Nieri, Chi dice quello che non deve, si sente rispondere quello che non vuole
La risposta che dètte Bùrico a prete Nòccolo sarà un po’ troppo ardita, ma se la meritò e gli stette d’incanto come la collana alla sposa. Questo prete Nòccolo era un pretonzoletto buono assai, per dire la verità, ma curioso insino alla punta dei capelli, ficcanaso, entrante che in tutto voleva mettere il becco,…
Idelfonso Nieri – Com’erano avvezzate le vacche di Chiocchetta
Che forza ha l’esempio, specialmente cattivo, nel modo come cresce la gioventù! Quest’uso pessimo, per fare un’applicazione, così esteso, di bestemmiare anche per nulla, che altro è se non un’imitazione di quello che risuona continuamente agli orecchi dei bimbi e dei giovinetti? Sentilo ora, sentilo or ora, sentilo dalla mattina alla sera e da…
Idelfonso Nieri, L’uomo che cerca il miccio
Una volta un uomo, là sulla fine di Maggio, aveva menato il miccio a pascere, e l’aveva lasciato bello libero, perchè si scialasse meglio, e intanto lui attendeva a altro. Dopo un po’ gli vien fatto di voltarsi e non vede più il su’ miccio; guarda di qua, cerca di là, il miccio era…
Idelfonso Nieri, Troppa grazia Sant’Antonio!
C’era una volta un ometto piuttosto attempatuccio che voleva montare a cavallo e non gli riusciva, perchè pigliava poco impeto; restava a mezza strada, e ricascava giù. Provò due o tre volte: peggio che peggio; allora dice: «Sant’Antonio, se mi fate la grazia che io possa montare sul cavallo, vi faccio dire una messa»…
Idelfonso Nieri, Nelle mani dell’ultimo padrone!
C’era una volta un ortolano che teneva un miccetto per portare gli erbaggi nei paesi circonvicini. Ora successe che a questo miccetto gli venne a noia di fare e rifare tutti i santissimi giorni la stessa via, e di fermarsi a tutti gli usci come un babbeo, e pregò il Signore che gli facesse…
Guido Carocci, Valdarno – Marina di Pisa
Lungo la spiaggia, una fitta e ampia pineta che si distende sulle due rive dell’Arno e si collega da un lato con quella di Viareggio e dall’altro si spinge verso Livorno, offre l’asilo più gradito nelle calde giornate estive e sparge in mezzo all’aere purissimo gli acri e salutari profumi delle resine. Alla foce…
Guido Carocci, Valdarno – Pisa, Tenuta di San Rossore
Traversata la città, l’Arno distende il suo letto in mezzo alla pianura che insensibilmente discende fino al mare e le sue acque lentamente lentamente lambiscono le ripe erbose della tenuta reale di S.Rossore e l’argine sul quale passa la strada che conduce alla Marina di Pisa. Alla sua sinistra lascia il popoloso borgo e la vecchia…
Guido Carocci, Valdarno – Pisa
Siamo giunti così al Piano di Pisa, una delle località della Toscana più dense di popolazione, più fitte di abitazioni che si aggruppano in borghi, in villaggi, in casali, l’uno coll’altro collegati in guisa da costituire quasi un insieme colla città. Qui però ai ricordi e ai documenti della storia e dell’arte passata si…
Guido Carocci, Valdarno – Cascina
Ripassando l’Arno e proseguendo oltre Pontedera il cammino verso Pisa, dobbiamo soffermarci a Cascina, popoloso paese, già forte castello che sorge nel centro di uno dei comuni più densi di popolazione. Cascina presenta da lungi l’aspetto di una corona civica, perchè conserva in gran parte la cerchia delle sue mura di mattone, dalle quali s’inalzano a…